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08/11/2006  
Fondi,rilancio da 2007 grazie a selezione investitori-economista  

Un bacino ridimensionato ma più selezionato di investitori alimenterà la ripresa degli afflussi del sistema fondi in Italia già dall'anno prossimo, con tassi di crescita più consistenti, intorno al 7%, nel 2009. Ne è convinta Chiara Fornasari, economista di Prometeia, all'indomani della diffusione dei dati che vedono sul mercato italiano quasi 15 miliardi di euro di deflusso da inizio anno."La scrematura che c'è stata ha ridotto il bacino a investitori più solidi", spiega a Reuters Fornasari."L'idea è che il mercato, una volta che si è assottigliato pone le basi per ricrescere, perchè chi è dentro è più motivato e interessato anche in termini di consapevolezza dei rischi".Negli ultimi sei anni, confermano anche dati Bankitalia, l'evoluzione della domanda e dell'offerta ha dimezzato la presenza dei fondi presso le famiglie, riorientate agli sportelli bancari soprattutto verso "prodotti assicurativi, gestione della liquidità e obbligazioni bancarie".I fondi però sono finiti nei portafogli di investitori non solo con patrimoni più cospicui ma anche più consapevoli dei rischi. Lo dimostrano fatti come il successo di raccolta di hedge e flessibili o i risultati di tenuta delle reti di promotori.Per Fornasari i tempi di un possibile rimbalzo della raccolta si allungano per i fondi azionari, fermi in Italia da circa sei anni (5 miliardi i deflussi da inizio anno). L'economista, che cita i dati dell'ultimo aggiornamento dell'Osservatorio Gfk Eurisko-Prometeia, ritiene che il ritorno in quota non avverrà prima del 2008, quando la ripresa del ciclo economico potrebbe favorire anche il miglioramento della crescita dei profitti delle imprese.Nel prossimo triennio continueranno ad essere premiate le gestioni più evolute e la domiciliazione all'estero ma, secondo l'esperta di Prometeia, l'offerta dovrebbe attrezzarsi per colmare l'assenza di prodotti azionari."In Italia i prodotti azionari sono molto sottopesati rispetto agli altri paesi europei e negli ultimi 3-4 anni di mercati azionari ottimi non c'è stata una riproposizione di questi strumenti", spiega. Secondo Assogestioni da inizio anno i fondi flessibili e gli hedge hanno raccolto rispettivamente 19 e 5,6 miliardi circa (dati al 30 ottobre). La predilezione per la qualità del gestore in questo senso contraddice la filosofia di strumenti indicizzati come gli ETF, che pur registrano volumi di rilievo.Gli Exchange Traded Funds, secondo Fornasari, sono prodotti destinati a crescere ma oggi restano di nicchia."Gli ETF sono inseriti nelle offerte online ma la massa dei risparmiatori online non è poi enorme", sottolinea.L'emorragia degli strumenti monetari (-7 miliardi circa da inizio anno), secondo lo studio, è invece destinata a continuare. Con una possibile aggravante: la concorrenza dei certificati di deposito bancari che, come previsto dal ddl fiscale collegato alla Finanziaria 2007, vedranno ridursi al 20% l'aliquota oggi al 27%.Se si guarda al domicilio, i fondi di diritto italiano hanno perso oltre 36 miliardi da gennaio. Di segno opposto la raccolta dei cosiddetti "roundtrip" (+8,4 miliardi) e degli esteri (+ 12,8 miliardi).In attesa che si faccia chiarezza sull'eventuale revisione della tassazione dei fondi, le previsioni dello studio per il triennio incorporano ancora una perdita "importante" di raccolta netta dei fondi di diritto italiano."Se i fondi comuni italiani saranno calcolati in termini di quota al lordo dell'imposta è chiaro poi che, se sono tassati al maturato e gli esteri no, un problema ancora ci sarà", commenta ancora l'analista. "E' molto probabile che i fondi comuni verranno detenuti attraverso altri strumenti, prodotti assicurativi o i fondi pensione. L'industria in Italia non è destinata a declinare, la domanda non diminuirà ma si riallocherà nei portafogli in modo diverso", è la convinzione di Fornasari.Nel prossimo triennio saranno infatti ancora i prodotti composti in fondi a trainare il mercato del risparmio gestito che accelererà dal +6% atteso a fine 2006 e nel 2007 al 7% e 8% rispettivamente previsto per il 2008 e 2009. Un contributo significativo verrà dall'espansione delle gestioni patrimoniali, attesa dell'8% per il triennio.I fondi saranno il motore del risparmio gestito soprattutto per la parte istituzionale, "come dimostra la ripresa delle unit-linked quest'anno", sottolinea la Fornasari."La normativa adesso un po' più larga permetterà un più sereno rapporto fra fondi pensione e fondi comuni e poi la nuova normativa europea UCITS III consente di costuire fondi comuni più flessibili", e quindi più adatti alle esigenze degli istituzionali, spiega.Ma per l'economista Prometeia sarà soprattutto la partita pensionistica a dare slancio al segmento degli istituzionali "non solo con i flussi del Tfr ma soprattutto con l'arrivo dei lavoratori autonomi". Di questi ultimi è ad oggi tuttavia più difficile valutare la risposta "perchè non sono particolarmente presenti nel dibattito che coinvolge la riforma in discussione". (reuters)
 
 
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